Allora... fumetto "storico" per me perche' tra i pochissmi comprati in originale all'epoca. Rimasto solo a casa per un giorno perche' i miei erano partiti, pensai bene di darmi al massimo della "trasgression", acquistando presso edicola (ovviamente il piu' possibile fuorimano) un "Excelsior" con le "donnine nude" e due numeri di Terror. Uno era questo, l'altro era "Il visitatore" (quello degli "Omosauri") che non ho piu riletto ma ricordo nettamente migliore per storia e disegni. Ma anche questo, in fondo, non era disprezzabile. Lo spunto della citta' dei vizi non viene sfruttato appieno (con veramente troppe tavole di intrighi a Londra) ma ugualmente sciorinando alcuni momenti che mi son rimasti impressi nella memoria: l'inizio con la presentazione di vari maniaci, con cenni nemmeno troppo leggeri a pedo e coprofagia. Il filmino snuff. Le brutali le "visite mediche"... eppoi un campionario di personaggi, uno piu' laido dell'altro, che non finisce piu'! Non male la coppia dei protagonisti che si riscattano in un sacrificio finale (ovviamente amaramente inutile, in perfetto stile "Terror") Curiosita': si fa riferimento, come fatto veramente accaduto, all'ambasciatrice dell'Uganda beccata all'aereporto. Cronaca reale o leggenda metropolitana dell'epoca? Ovviamente non si trova traccia su Internet...
come direbbe una nota concittadina di Daice (tale Caterina Caselli, meglio conosciuta ai miei tempi come il "Caschetto D'Oro"): "La veritaaaaaaaa,... ti fà maleeeeee, lo sooooooooooo.....!!" :D
Non avendo letto questo racconto, all'epoca dell'uscita in edicola, devo dire che l'ho letto tutto d'un fiato per vedere come andava a finire! I disegni di Blanc (non certo il miglior disegnatore dell Ediperiodici, ma nemmeno il peggiore, direi) si sposano bene con l'atmosfera malsana e senza speranza della storia, anche nei suoi momenti più romantici. Tutto sommato, più che positivo.
9 commenti:
Merci !
Bizarre, cette cité me semble familière (en BD ☺).
Storia insulsa con disegni davvero insopportabili di Blanc...
E noi abbiamo di nuovo...Rob...:D
...e Daice è ancora a "tranvoni" in terra cariocasssss... ha ha!
Allora... fumetto "storico" per me perche' tra i pochissmi comprati in originale all'epoca. Rimasto solo a casa per un giorno perche' i miei erano partiti, pensai bene di darmi al massimo della "trasgression", acquistando presso edicola (ovviamente il piu' possibile fuorimano) un "Excelsior" con le "donnine nude" e due numeri di Terror. Uno era questo, l'altro era "Il visitatore" (quello degli "Omosauri") che non ho piu riletto ma ricordo nettamente migliore per storia e disegni. Ma anche questo, in fondo, non era disprezzabile. Lo spunto della citta' dei vizi non viene sfruttato appieno (con veramente troppe tavole di intrighi a Londra) ma ugualmente sciorinando alcuni momenti che mi son rimasti impressi nella memoria: l'inizio con la presentazione di vari maniaci, con cenni nemmeno troppo leggeri a pedo e coprofagia. Il filmino snuff. Le brutali le "visite mediche"... eppoi un campionario di personaggi, uno piu' laido dell'altro, che non finisce piu'! Non male la coppia dei protagonisti che si riscattano in un sacrificio finale (ovviamente amaramente inutile, in perfetto stile "Terror") Curiosita': si fa riferimento, come fatto veramente accaduto, all'ambasciatrice dell'Uganda beccata all'aereporto. Cronaca reale o leggenda metropolitana dell'epoca? Ovviamente non si trova traccia su Internet...
Mi mancavano le recensioni dello zoracula di seven legion!
A questa dichiarazione ho sentito nella mia mente la 5a di Beethoven...
TA TA TA TAAAAA.....
Daice, dicci che nun è accussì!!!
come direbbe una nota concittadina di Daice (tale Caterina Caselli, meglio conosciuta ai miei tempi come il "Caschetto D'Oro"): "La veritaaaaaaaa,... ti fà maleeeeee, lo sooooooooooo.....!!" :D
Non avendo letto questo racconto, all'epoca dell'uscita in edicola, devo dire che l'ho letto tutto d'un fiato per vedere come andava a finire! I disegni di Blanc (non certo il miglior disegnatore dell Ediperiodici, ma nemmeno il peggiore, direi) si sposano bene con l'atmosfera malsana e senza speranza della storia, anche nei suoi momenti più romantici. Tutto sommato, più che positivo.
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